Bontempelli estrasse un mazzo di chiavi e introdusse una lunga chiave nella serratura, e poi girò. E poi rigirò, e la estrasse, davanti agli sguardi attoniti degli altri due. “Ma allora... ?”. “Già. E questo significa solo una cosa, lo sapete bene”.

Pochi minuti dopo, appena il cadavere fu portato via, con appresso il dottor Amboissy, il Commissario tornò nell’ingresso: lì stavano facendo rilievi gli esperti della Scientifica.

“Trovato niente?”.

“Nulla”.

“Ma nulla-nulla?”.

“De nada”, rispose il sovrintendente maggiore Filippo Villa, detto “Pancho”, per via del cappello a larghe falde, quasi un sombrero, che aveva indossato fino a sei mesi prima, in un’operazione, in collaborazione con la polizia americana, che aveva portato allo smantellamento di una rete di narcotrafficanti messicani.

“Porca miseria”, sbottò. E tra sé: “Non è possibile: ma qualche impronta dovrà pure averla lasciata? Come ha fatto a camminare e non lasciare impronte su un pavimento ricoperto da oltre sei mesi da un sottile strato di polvere? C’è da diventare matti ! A meno che... ”.

Ambrosiani sprizzava soddisfazione da tutti i pori: pensava che forse aveva capito come aveva compiuto quel diabolico assassinio l’astuto omicida. Ma intanto, l’agente Bellini gli si avvicinò e gli disse.

“Ehm.... Commissario, dovrei dirle una cosa”.

“Parla, che c’è?”.

“Cinque minuti fa sono risaliti il Questore, il Dott. Mantovano e quel tale Bontempelli”.

“E dove stanno? Perché non mi sei venuto a…?”.

“Perché il Questore mi ha ordinato di allontanarmi e di fumarmi una sigaretta. Ho solo intravisto che quel Bontempelli apriva la serratura e la richiudeva davanti a loro. Poi se ne sono riandati”.

Il sorriso che aveva sul volto gli si spense: cosa mai aveva fatto vedere Bontempelli ai due? Estrasse la sua chiave dell’appartamento: quindi erano due! La introdusse nella serratura della porta e fece girare la serratura. Perfetta. Nessun malfunzionamento, oliata, silenziosa. Oliata? Una serratura che non veniva aperta da sei mesi? Forse era questo che aveva fatto vedere quel diavolo di un colonnello.

Ma cosa mai poteva significare?

6

Si stava divertendo, ma a modo suo.

“È stata proprio una goduria! Quella vacca è stata fantastica: vedere nei suoi occhi la rabbia e l’umiliazione, per esser stata costretta a fare ciò che mai avrebbe fatto; e poi…vedere i suoi occhi terrorizzati, imploranti, e poi ancora guardarla mentre moriva, mentre si uccideva, lentamente, lentamente... ”.

Parlava ad alta voce, davanti ad uno specchio. Si guardava. Era un bel tipo. Non capiva perché quella donna l’avesse evitato come la peste: se non l’avesse evitato per chissà quante volte, lui ne era sicuro, non avrebbe preso quella decisione che gli aveva cambiato la vita. In fondo la colpa era sua.

“Sì. La colpa è anche tua!”. Pensò a quell’ultimo inganno: la sua vittima era alla sua mercè, mugolava, il bavaglio tutto umido di saliva e...  d’altro. Originale: aveva usato i suoi minuscoli slippini neri, come bavaglio.

Poi, mentre già la vita stava svanendo dalla lei, ecco, un altro colpo di genio: le aveva allentato la corda. Lei l’aveva guardato, forse aveva pensato che non l’avrebbe mai uccisa, o forse sì, ma era del tutto disorientata, e avrebbe fatto tutto per continuare a vivere. E così, quando lui le comunicò quello che avrebbe voluto che facesse, lei accettò.

“Se accetti, ti salvo. Certo, starai con me. Non posso mica pretendere che tu vada in giro a denunciarmi. Ma è sempre meglio che ucciderti...”.

Lei ovviamente aveva accettato. E questa volta si era impegnata di più, gli aveva fatto ciò che lui mai avrebbe pensato di cui fosse capace. Poi, quando già era più distesa e si attendeva che lui la liberasse, lui le aveva rimesso il bavaglio, aveva stretto nuovamente la corda intorno al collo, e poi aveva preso le forbici dalla sacca e le aveva messe ad arroventare su un fornello. Poi quando gli erano parse abbastanza arroventate, le aveva afferrato la lingua e con quelle gliel’aveva tagliata. Tanto da morta non le sarebbe più servita. Vacca. Riservarla ad una donna! E mentre lei terrorizzata si dibatteva e accelerava la sua fine, l’aveva vista morire. Mentre lui la osservava stando seduto per terra, davanti a lei. Poi aveva dato inizio al fuoco pirotecnico dei falsi indizi.

L’assassino era contento. Si guardava nello specchio. Tutto era andato bene. Del resto sarebbe potuto andare anche peggio, e invece…

7

Bontempelli scese dalla sua vecchia Opel Corsa, e si avviò con passo fermo verso la sua Immobiliare. La saracinesca era alzata.

“Buongiorno”.

“Buongiorno”, risposero ad uno ad uno i quattro impiegati, tre uomini ed una donna. Veramente in origine c’erano due donne...