Partita a scacchi per Sherlock Holmes di Rino Casazza e Andrea C. Cappi, Algama srls Edizione 2020.

Sherlock Holmes, Auguste Dupin e il match del secolo

Al settantasettenne francese Cavaliere Auguste Dupin, divenuto famoso per avere risolto il caso della Rue Morgue,  arriva una lettera fra le tante che riceve da tutto il mondo. Ma questa volta particolare, molto particolare perché firmata dal giovane detective rampante Mr. Sherlock Holmes. In pratica il famoso residente al 221 B di Baker Street di Londra, lo sfida, con un tono decisamente beffardo, ad una particolare contesa deduttiva sul primo match per il campionato mondiale di scacchi tra l’austriaco  Wilhelm Steinitz e il polacco  Johannes Zukertort negli Stati Uniti. Ovverosia “a prevedere con la miglior approssimazione possibile, il punteggio del match alla fine di ciascuna fase.”  Dietro questa richiesta c’è uno scontro “ideologico” riguardante la dama e gli scacchi. Mentre il Cavaliere preferisce il gioco della dama dove, secondo il suo parere, tutto è concatenato e conseguenziale, detestando quello degli scacchi caotico e privo di rigore logico, Sherlock è, invece, di parere opposto.

Ci troveremo così di fronte a due scontri. Quello ideologico fra i due più famosi detective e lo scontro puramente scacchistico tra Steinitz e Zukertort delineato nei momenti cruciali attraverso i diagrammi e i commenti di certe importanti partite. Chi vincerà?…

Il fantasma

Si parte con un antefatto avvenuto a New York City nel primo Novecento dove avviene il primo colpo del criminale assassino divenuto famoso a Parigi con l’appellativo di Fantasma. Si passa poi alla capitale francese, sempre nello stesso periodo. Qui la sera del dodici novembre il banchiere Jules Mignaud viene trovato ucciso nel suo ufficio dalla donna delle pulizie e la cassaforte aperta e vuota. Caso da risolvere per il “goffo e rubizzo ispettore Leputois.” Unico ingresso della banca il portone principale da dove deve essere uscito per forza l’assassino. Davanti al portone staziona sempre il caldarrostaio Jacques che non ha visto uscire nessuno. Il giovane vice ispettore Juve pensa che sia l’opera del Fantasma, secondo le voci che corrono in quel momento, ma Leputois non è di questo avviso. Per risolvere il caso occorre l’aiuto del cavaliere in pensione Auguste Dupin che, statene certi, saprà consegnare “l’assassino fantasma su un piatto d’argento.” Ma intanto il sopracitato tra virgolette ha proprio voglia di misurarsi con lui, incontrarlo e sfidarlo, a costo di fare altri cadaveri. E allora prepariamoci allo scontro finale…

La rosa e il serpente

Qui siamo a Milano nel 1914. Questa volta il Fantasma è alla ricerca di Chang che custodisce diamanti arrivati dall’Olanda. Per arrivare allo scopo farà fuori tutti quelli che gli si oppongono.

Il miglior gioco

Parigi 1902. Il Fantasma “ladro astutissimo e assassino spietato” ha messo gli occhi sul “Gran Visir”, una preziosissima statuetta di madreperla esposta al Torneo Internazionale di scacchi al Grand Circle. Il Vice ispettore Juve tenta di impedirlo con l’aiuto di Auguste Dupin. Ma quest’ultimo non era morto?…

Il Fantasma, infatti, è incredulo quando legge su “Le Figaro” che il cavaliere Auguste Dupin risponde al campione del mondo di scacchi Emanuele Lasker. Per raggiungere il suo scopo deve dedicarsi, sotto mentite spoglie di un commerciante di Tolosa, come amante alla moglie del ricco e famoso giocatore di scacchi Amos Burn che partecipa al torneo. Tutto il progetto del Fantasma si dovrebbe concretizzare durante l’incontro Marhall-Burn. Ma c’è sempre Dupin…

In questi racconti abbiamo una incredibile messe di trucchi e contro trucchi, travestimenti, tensione, lotta, uccisioni, rievocazione storica di certi importanti avvenimenti scacchistici con i loro prestigiosi giocatori, e non manca qualche spunto umoristico con l’ispettore Leputois.

Buona lettura.