La morte entra in scena di Janice Hamrick, Mondadori 2024.

In prima persona da Jocelyn Shore, docente di storia alla James Bonham High School di Austin nel Texas (sembra più una prigione che una scuola), divisa dal marito Mike Karawski, ora pubblico ministero, e fidanzata con Alan Stratton che ha un’agenzia di viaggi a Dallas per cui si vedono di rado ( dunque una certa crisi nel rapporto). Vive da sola con il barboncino Belle ed ha la cugina Kyla Storespiccicata a lei che, per problemi con la legge, partecipa nella scuola ad un lavoro socialmente utile.

Il fatto principale della vicenda riguarda Fred Argus, insegnante di storia e allenatore della squadra di tennis, che verrà trovato morto da una alunna dentro il capanno dove vengono custodite racchette e palline. Potrebbe trattarsi di un malore ma, secondo il detective Colin Gallagher della polizia di Austin, il morto sembra essere uno spacciatore di droga, ucciso da un’altra parte e portato lì. Dentro la sua giacca ha lasciato una busta indirizzata a Jocelyn con un biglietto e una chiave, ma lei dichiara di non saperne niente. A cosa potrebbe servire quella chiave?…

Al centro si staglierà proprio Jocelyn con la sua complicata vicenda sentimentale tutta tesa a difendere la memoria di Fred contro le ipotesi di Gallagher. E allora via ad una sua indagine personale, a interrogare chiunque, compresi gli adulti e i ragazzi, se in quel giorno fatidico avessero potuto notare qualcosa di importante. Ma proprio per questo rischierà la vita e vedrà la sua casa tutta buttata all’aria. Chi ce l’ha con lei? Perché? Che cosa cercavano?…

Il tutto dentro una vita scolastica fatta di alunni e insegnanti ben delineati con le loro personali caratteristiche (basti pensare a come viene umoristicamente descritto il preside Larry Gonzales con camminata diversa secondo lo status dei suoi ospiti: Benservito, Chiappe Strette, Amministratore Preoccupato, Signore del Maniero), nel momento in cui si sta preparando anche la proiezione cinematografica del film Il morso degli adolescenti. 

Troveremo una miscela diversa di umori e sensazioni: minacce, scontri (fra insegnanti ma anche con il classico genitore minaccioso), battute, umorismo, ironia, sorriso, voglia di emergere, momenti di pathos e di pericolo mentre un legame, piano piano, si fa sempre più stretto tra la nostra eroina e il bel detective. Fino a quando arriva un altro omicidio e si sospetta pure che qualcuno sottragga dei fondi dati alla scuola. La faccenda si complica. Per venirne a capo bisogna continuare a leggere…

P.S.

Questa storia mi ha fatto venire in mente la mia attività di insegnante nella scuola media dove giravano tipi “particolari”, ognuno con le sue peculiari caratteristiche, compreso naturalmente il sottoscritto, come certipersonaggi qui rappresentati.

Buona lettura