Tre passi per un delitto di Cassar Scalia, De Cataldo e De Giovanni, Einaudi Stile Libero Big 2020.

Partiamo dal morto ammazzato. Giada Colonna, ventotto anni, nata a Casal Velino Scalo nel Cilento. Laurea in Storia dell’arte. Bella, bellissima. Solare. Avvenente e spregiudicata con la fame di emergere e riuscire con qualsiasi mezzo. Assassinata con una palla di bronzo in un appartamento nel quartiere Prati a Roma, ricco di quadri e oggetti d’arte.

Chi conduce le indagini è il commissario Davide Brandi di Giancarlo De Cataldo. Due stanze con terrazzino nel quartiere Talenti. Uno sguardo alla scena, ovvero “un delitto che sa di sentimento”. Diffida delle intuizioni ma non può farne a meno. Domande su domande e c’è anche qualcosa lì intorno che stona…Tracce di sperma nella vagina. Il delitto del “dopo”?…All’opera con la sua squadra variegata. Ricerca, foto, filmati, un sospettato, un negro. O il potente e ricco Marco Valerio Guerra?…

Ed ecco proprio Marco Valerio Guerra di Maurizio De Giovanni. Che parla. La sua vita. Suo nonno, suo padre, nobile e snob. Le sue sofferenze di ragazzo, il riscatto attraverso il gioco. La laurea. Le conoscenze di suo padre e l’incontro con il potente Sebastiano Carli di Bosconero. Un incontro-scontro e un bel trampolino di lancio. L’incontro con Anna Carla, la figlia “del re dei cessi”, ovvero della più grande azienda dei sanitari, la morte violenta del marito e, vedete un po’, il suo fidanzamento proprio con lei. “E da allora cominciò il bello.”

Infine abbiamo la citata Anna Carla di Cristina Cassar Scalia. Anche lei in prima persona rivolta ai lettori. Si trova in vacanza a Viterbo nello stabilimento termale con due amiche. Qui scopre che è stata assassinata Giada Colonna, l’amante di suo marito (di queste scappatelle ne era già a conoscenza). E che lui stesso si è autoaccusato!

A questo punto si ricomincia il giro dei personaggi con la scoperta di un altro possibile assassino…Una storia, un intreccio, tre vite, anzi quattro se si considera anche quella dell’uccisa, scandagliate nei minimi particolari all’esterno e all’interno, dal passato al presente, tre punti di vista diversi che ci riportano ad un famoso capolavoro con il dubbio che si insinua in ogni parola perché la verità è difficile portarla alla luce. E poi non esiste una sola verità, essa è multipla, diversa, sfaccettata. Quello che viene fuori dal superbo trittico, dalla prova corale, è la realtà con tutto il casino che si porta appresso. Un oscuro mondo di intrallazzi, conoscenze, manipolazioni, crudezza, pregiudizio, gelosia, cinismo, voglia di emergere, di apparire, di far carriera sfruttando le debolezze, le “crepe” altrui. E l’amore? C’è un piccolo spazio per questo bistrattato sentimento? Forse c’è in chi meno se lo aspetta. Ed è un amore terribile che può portare solo sofferenza e disperazione.