I serpenti della Cornovaglia di Georgette Heyer, Mondadori 2022.

Già dal colloquio tra Adam Penhallow e la seconda moglie Faith si capisce subito che tipo di uomo, o meglio di bestia sia il capofamiglia a Trevellin in Cornovaglia. Riprendo solo qualche ingiuria rivolta a Faith: zucca vuota, senza fegato, sciocca e priva di immaginazione, idiota, smidollata. E ce l’ha pure con il figlio Clay “cucciolotto spaventato”, “un buono a nulla”, “una nullità”, per finire con “Dio vi maledica entrambi!”. La sua descrizione completa il quadro disgustoso: una decrepita montagna di carne, capelli sale e pepe, naso da falco, guance gonfie, bocca arrogante, occhi fieri e maligni. Costretto a letto debilitato da malanni gira per la casa con la sedia a rotelle.

Sotto le sue grinfie da tiranno abbiamo una serie incredibile di sottoposti tra figli legittimi e non (otto se non ho contato male), nuore, moglie, la sorella di lei col marito, un nipote e consorte, per non parlare dei domestici. Ognuno dei quali potrebbe avere un valido motivo per vederlo definitivamente stecchito.

Ecco, dunque, che la Heyer si ingegna a presentarceli uno per uno con le loro caratteristiche personali nelle varie e complesse sfaccettature. Dentro una serie di rapporti altrettanto complicati fatti di gelosie, invidie, rancori, disprezzo, odio e così via. Tanto per dirne una abbiamo il figlio illegittimo Jimmy il Bastardo e la stessa definizione con la quale viene chiamato ci fa capire subito quanto sia tenuto in considerazione dagli altri. Ma anche tra fratelli legittimi (saranno, poi, tutti legittimi?…) non mancano litigi, scontri continui, battute sarcastiche e minacce soprattutto se c’è di mezzo il denaro o una bella cameriera. Il tutto all’interno di una cornice stile Regency composta da una miriade di cose sparpagliate da tutte le parti: tappeti, divani, porcellane, quadri, mensole, panche, vassoi, bicchieri e chi più ne ha più ne metta.

Dunque casa enorme, una specie di asfissiante prigione, dalla quale qualcuno vorrebbe proprio andarsene, tiranneggiata da Adam Penhallow fino a quando…fino a quando sta per arrivare il giorno del suo sessantaduesimo compleanno. Che non riuscirà a festeggiare perché avvelenato.

Noi sapremo chi è l’assassino ma i protagonisti, eccetto uno naturalmente, non lo sanno, così come l’ispettore Logan chiamato ad investigare. E così verranno fuori ancora una volta una serie incredibile di scontri e di supposizioni su chi possa essere stato. Un giallo particolare questo della autrice britannica teso soprattutto a sondare e sviscerare l’interno di tutti i numerosi soggetti in un groviglio inestricabile di sensazioni, passioni, istinti e sentimenti.