Storia movimentata, ora passabile, ora ingenua, ora con diverse lungaggini di troppo e il solito Armani che nel giallo c’è di casa e di bottega (L’ho ritrovato ultimamente anche in “A rischio” di Patricia Cornwell, indossato da Monique Lamont, un procuratore distrettuale dalle sembianze di bella gnocca. Dopo “L’isola nel romanzo poliziesco” che sto preparando per “Sherlock magazine” cartaceo, voglio dedicarmi ad “Armani nel romanzo poliziesco”…).

Insomma un giallo così e così con un finale tirato per i capelli. C’è ancora tanto da lavorare per avvicinarsi ai più bravi scrittori spagnoli…

Colpito dalla copertina arancione ho preso All’albergo del libero scambio di Giampiero Orselli, Fratelli Frilli 2008. Mai fidarsi dei colori.

Il primo ad andarsene è Corrado Veraldi, figlio di un noto imprenditore candidato sindaco, sorpreso in coppia con Maria (a fare cosa si capisce) che si salva e rivela un particolare: il mostro ha una cicatrice in faccia.

Ci si muove in coppia a scoprire il colpevole con contorno di guardoni muniti di cannocchiale. Arriva anche David Kellerman, un profiler dall’America per aiutare l’ispettore Canapa ad individuare il possibile assassino. Che per lui è donna e fa la classica figura di merda “Quell’americano è un buon rappresentante del quoziente intellettivo del suo paese.Cioè un perfetto idiota”.

Nel frattempo il mostro non sta fermo e colpisce ancora i maschi delle coppiette. Perché uccido? si domanda. Non lo so, si risponde. Alla fine è lui che ci lascia le penne. Un nero. Ma siamo proprio sicuri? Sembra che il vero mostro sia vivo e tornerà a colpire ancora. Ed è questo il lato più tragico della faccenda…

Quando si dice le combinazioni. Voglio dire, in questo caso, l’”incontro” con Carabinieri in giallo di A.A. V.V. Mondadori 2008. All’ospedale. Sì, avete capito bene. All’ospedale “Le Scotte” di Siena. Durante una di quelle attese normali che si trasformano quasi miracolosamente in paranoiche. Allora o fai qualcosa o ti viene il palletico (staggese). E io ho fatto qualcosa. Più precisamente all’edicola dei giornali dove mi sono imbattuto nei carabinieri. Insomma nel giallo sopra citato. Uno scatto istintivo come di saluto e me lo sono portato via (dopo averlo pagato, si capisce che sennò mi arrestano).

Vari argomenti espressi con ingenuità e semplicità espressiva. Buoni sentimenti, amore per l’Arma con un pizzico di retorica celebrativa.

 

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